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venerdì 22 febbraio 2013

Breton, dalla pietra all’idrogeno 50 anni tra macchine e innovazione

Il leader nei centri di lavoro lancia la sfida nelle celle a combustibile.
E l’azienda tenta le archistar con il maxi-gres per grattacieli.

TREVISO — Il punto più avanzato, cinquant'anni dopo, è la produzione di un speciale biossido di titanio fluorurato, una polvere che da elettrolita promette di moltiplicare la resa di pile e celle a combustibile ad idrogeno, quelle per le auto elettriche o a idrogeno. Che non c'entra nulla, si dirà, con la storia di Breton, l'azienda di Castello di Godego, nel Trevigiano, che agli impianti per la lavorazione di marmo e granito ha aggiunto, dagli anni Settanta, quelli per la pietra composita, creando un settore industriale esploso in tutto il mondo, e i centri di lavoro ad alta velocità. E invece c'entra eccome, perché il nuovo sta nel Dna di questa azienda che compie nel 2013 i cinquant’anni e guida un gruppo con una proiezione di fatturato 2013 oltre i 170 milioni di euro, con 700 addetti in 4 siti produttivi in Veneto («Non abbiamo mai delocalizzato - dicono in azienda - confidando sempre nella professionalità degli italiani»), che ha investito negli ultimi 4 anni 58 milioni di euro per rinnovare stabilimenti e macchine, e il cui nome è l'abbreviazione delle due parole Brevetti Toncelli. Che è come dire: il nostro obiettivo non è far macchine e basta, ma proporre sempre qualcosa di nuovo. Un obiettivo dichiarato fin da subito dal cavaliere del lavoro Marcello Toncelli, padre dell'azienda. Se n'è andato dieci anni fa, ma il ricordo, in Breton, di lui che si aggira curioso, specie nel centro di ricerca, ad incitare e suggerire, è ben presente.

Una storia nella storia, la sua. Toscano di Piombino, finisce da piccolo in Trentino: il papà deve curarsi in montagna. Dopo la guerra, diventa ragioniere e trova lavoro a Bassano, dopo aver fatto anche il minatore in Belgio. Toncelli cerca la sua strada negli anni del boom. Si mette in proprio emonta parquet in legno e poi pavimenti in marmo. Ma le macchine per tagliarlo non ci sono. «Le farò io», dice. Cinquant'anni dopo quell'intuizione, siamo al biossido di titanio. «Ce l'hanno proposto per caso - spiega Luca Toncelli, presidente di
Breton, seconda generazione in azienda col fratello Dario -. Un cliente in Russia ci racconta di questo professore che fa questi studi che nessuno più finanzia. Ci lavoriamo da dieci anni con l’università di Padova: stiamo costruendo l’impianto pilota dopo aver brevettato il processo per produrre l'elettrolita». Ovvero il componente chimico che nelle celle a combustibile converte l'idrogeno in energia elettrica: quello di
Breton migliora enormemente la resa e non surriscalda. Potrebbe aprire la strada all’uso conveniente dell'idrogeno come fonte energetica.
«Fra due anni - spiega ancora Toncelli - saremo pronti. Nel senso che dovremo decidere se vendere il macchinario che fa l'elettrolita, se produrlo direttamente o realizzare celle a combustibile e batterie». Tutta un'altra strada rispetto a quella percorsa fin qui. Fatta di una leadership costruita negli anni nelle macchine, partendo da quelle per il taglio e la lavorazione di marmo e granito (35% dei ricavi), e che negli anni si è completata con i centri di lavoro ad alta velocità per materiali che vanno dall'acciaio, alle leghe leggere, ai compositi. Centri che hanno conquistato la Red Bull di Formula Uno, che ne ha acquistati quattro per fare gli stampi per costruire parti delle scocche, ma anche leader dell'auto come Toyota e Volkswagen, o il produttore di elicotteri americano Sikorsky, che li ha scelti per lavorare le parti finali delle eliche, fino alla Boeing, che li ha voluti per lavorare i portelloni in fibra di carbonio dei suoi aerei. Il cuore, nelle macchine, resta la pietra composita, la tecnologia brevettata che ha lanciato il nome Breton nel mondo. Dai lavelli per cucina ai pavimenti, ai rivestimenti per interno ed esterno, la pietra composita ha conquistato un suo spazio, partendo dagli scarti frantumati dalle cave di quarzo, legati da resine o cemento. Un percorso di evoluzione durato trent'anni, a partire dagli anni Settanta, con l'idea di creare un prodotto che restituisca la bellezza della pietra naturale.

Una ventina le aziende createsi in giro per il mondo, 60 impianti funzionanti che impiegano direttamente oltre seimila persone e con l'indotto oltre cinquantamila. E l'innovazione intorno alla pietra e ai rivestimenti non si ferma. Alla faccia della crisi,
Breton ha appena avviato su un terreno di centomila metri una nuova azienda a Vedelago, la Lapitec. Dove sfrutta direttamente l’ultimo grande impianto nato dalle proprie tecnologie, che crea maxi-lastre di pietra ceramica, 3,4 per 1,5 metri. L’idea è di sfruttare una soluzione eccezionale per i rivestimenti di grattacieli e grandi strutture pubbliche, ma anche per l’arredo, rivolgendosi direttamente ai grandi architetti (la soluzione ha già conquistato l’archistar Philip Starck). Un’occasione di sviluppo, anche, per i primi 25 addetti che vi hanno trovato lavoro in un momento di crisi durissimo: potrebbero ora salire fino a 150. E la sfida di Breton verso il nuovo continua
.  

Federico Nicoletti 
(dal Corriere del Veneto di Domenica 17 Febbraio 2013)
 

martedì 5 febbraio 2013

Linea Breton lucidatura granito KG4000PLUS

Ciao,
oggi vi voglio parlare di lucidatura granito. Sono stato alcuni giorni fa a visitare l'azienda CERESER MARMI, di Rivoli Veronese. 
L'azienda è guidata dal Dott. Domenico Cereser, che ha preso il posto del fondatore, il padre Gianluigi.
La CERESER MARMI, nata nel 1965 è specializzata nella lavorazione di lastre in marmo e granito.
Qui Breton ha installato una linea Levibreton KG4000 PLUS, per lucidare lastre di granito.
 
La linea è così composta:
1 - Caricatore automatico lastre mod. JOT
2 - rilevatore laser dello spessore lastra
Lo spessore del materiale viene controllato da un apposito rilevatore a laser che verifica se la lastra in entrata alla lucidatrice è conforme allo spessore atteso, in caso contrario viene esclusa dalla lavorazione per essere calibrata fuori linea (lastra sopra misura) oppure scartata (lastra sotto misura).


Quando la lastra non rientrerà nei parametri prefissi verrà trasmesso un allarme sonoro e visivo a fine linea cosicché l'operatore viene avvisato e potrà di conseguenza intervenire per gestire lo scarico del materiale.

3 - Lucidatrice lastre mod. Levibreton KG4000PLUS/19

4 - Ceratrice lastre a 4 mandrini mod. CG/200/4

5 - Applicatore film poliestere APLE 20/35
6 - scaricatore automatico lastre mod. JOT

TIPO MATERIALE: granito naturale e rinforzato con rete+resina.
A breve verrà installato l'IMAGEPLUSun sistema Breton per l’acquisizione delle foto in altissima risoluzione delle lastre di pietra naturale e composita, loro archiviazione, codifica e etichettatura.
In pochi minuti avrete disponibile il vostro archivio fotografico delle lastre in magazzino in altissima risoluzione e con colori fedeli agli originali!

verrà installato anche l'APP, apparecchiatura posizionata prima dello scaricatore automatico delle lastre, in uscita dalle linee di lucidatura, che ha la funzione di deporre sulla superficie lucida delle lastre dei punti o tratti di polimero termoplastico. I punti/tratti di polimero (il cui numero, passo e forma sono impostabili a piacere) hanno la funzione di proteggere la faccia lucida delle lastre quando queste sono stoccate e movimentate "a pacco".
Per oggi è tutto.
By-by
Sergio Prior 

venerdì 1 febbraio 2013

Lucidatrice Breton per filagne marmo RICONDIZIONATA

Buongiorno,
Non perdete questa occasione irripetibile!
Lucidatrice per filagne di marmo Breton mod. KFM 65/28  RICONDIZIONATA in Breton!
 

Prezzo SPECIALE!
La Levibreton KFM è una macchina per calibrare, levigare e lucidare manufatti di marmo e pietra calcarea.


2 gruppi calibratori composti da un mandrino sul quale si applica il piatto portafresa da diamantare.
8 gruppi leviganti e lucidanti composti da un mandrino sul quale si applica il piatto speciale porta-abrasivo.




Dati tecnici: 
- larghezza max. di lavoro .................................650 mm
- spessore max. di lavoro ....................................70 mm
- numero gruppi calibratori ...........................................2
- numero gruppi leviganti e lucidanti ............................8
- diametro fresa da diamantare .........................720 mm
- diametro piatto speciale porta-abrasivo ..........500 mm
- numero di abrasivi per piatto .....................................8
- potenza di ogni gruppo calibratore ....................22 kW
- potenza di ogni gruppo levigante e lucidante ...7,5 kW
- potenza motore alto/basso gruppo calibratore 0,25 kW
- potenza motore spostamento trave ...................1,5 kW
- potenza motovariatore trasporto .......................1,5 kW
- velocità del nastro .............................0÷5.000 mm/min
- dimensioni d’ingombro:   

  - lunghezza ..................................................9.310 mm
  - larghezza ...................................................2.250 mm
  - altezza .......................................................2.360 mm
- peso della macchina ...................................12.800 kg


Scrivi a mail@breton.it per avere ulteriori INFO e acquistare la lucidatrice di filagne in marmo Levibreton KFM 65/28.
By-by
Sergio Prior