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Visualizzazione post con etichetta lucidalastre marmo. Mostra tutti i post
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martedì 21 gennaio 2014

NUOVA lucidatrice Breton per lastre di marmo Levibreton KFG 4600

Linee ad alta produzione per la lucidatura di lastre di marmo
 
LEVIBRETON KFG 4600
L’ECCELLENZA NELLA LUCIDATURA DEL MARMO 
Le linee di lucidatura per marmo Levibreton KFG 4600 rappresentano la scelta di investimento più valida per le aziende che richiedono alte produzioni, top quality e costi di esercizio e di manutenzione bassi e programmabili. 
Breton sviluppò per prima le macchine per la lucidatura in continuo delle lastre di marmo, rivoluzionando il settore. 

Oggi, grazie alla sua ineguagliabile e pluriennale esperienza, fattori quali automazione, produttività, qualità senza compromessi, semplicità d’uso e di manutenzione, bassi costi di esercizio sono assolutamente famigliari per Breton, che ha saputo implementarli con maestria nella superlativa Levibreton KFG 4600

Levibreton KFG è un successo mondiale, con un grado di soddisfazione della clientela vicino al 100%.
L’elevato valore di rivendita: Le Levibreton KFG, grazie alla loro qualità intrinseca, alla loro capacità di rimanere performanti anche dopo molti anni di lavoro, nonché alla disponibilità di ricambi sempre garantita da Breton, sono molto appetibili nel mercato dell’usato e conservano anche dopo molti anni un valore di rivendita molto elevato (fattore non trascurabile in sede di valutazioni di acquisto di una nuova macchina lucidatrice).
 
I gruppi leviganti-lucidanti
In lega di alluminio anodizzato, studiati per contenere il peso ed aumentare la rigidità. Il sistema di salita/discesa è equilibrato in quanto è realizzato con una coppia di pistoni con steli interni protetti. Le teste si sollevano e si abbassano in frazioni di secondo, con  sollevamento sempre minimo rispetto la superficie della lastra, assicurando la perfetta lucidatura anche dei bordi delle lastre ad elevata velocità di lavoro.In corrispondenza di ogni singola testa si trova il regolatore della pressione di lavoro, visualizzata su  indicatore analogico.
 
I piatti speciali Breton
Ogni mandrino è dotato dello speciale piatto por abrasivi
Breton ad alto rendimento, dal diametro di 550 mm, a 9 abrasivi, che assicura elevata capacità di asportazione e stabilità di lavoro per una lucidatura perfetta ed uniforme fino ai bordi del materiale.
Gli speciali piatti Breton sono dotati di un esclusivo sistema di ammortizzatori unidirezionali che assicurano la giusta elasticità e un’omogenea ed ottimale pressione di lavoro. Oltre ad una lucidatura impareggiabile ne deriva anche un minor consumo di abrasivi.
 
La trave
 La trave in acciaio elettrosaldato ha uno speciale disegno a profilo rettangolare chiuso per contenere il peso ed aumentare la rigidità. In particolare la trave non deve essere indebolita forandola per permettere il passaggio dei gruppi leviganti, che sono invece fissati ad essa e contribuiscono ad aumentarne la resistenza a flessione.Il sistema trave/mandrini risulta così eccezionalmente dinamico e contemporaneamente rigido e consente di ottenere rampe di accelerazione/decelerazione rapide.
La motorizzazione della trave
La trasmissione del moto della trave avviene a mezzo di due sistemi pignone/cremagliera, azionati da due motoriduttori fissati alle estremità della stessa e sincronizzati meccanicamente. I motoriduttori sono azionati da due motori Brushless, comandati da speciali azionamenti, che consentono un moto sinusoidale della trave, nonché di mantenere costante il numero di battute della trave anche al variare della larghezza delle lastre, il tutto per garantire una migliore qualità ed uniformità di lucidatura su tutta la superficie della lastra, bordi compresi. Il sistema, affidabilissimo e sperimentato, assicura un’alta dinamica di movimento senza stressare gli organi meccanici. La velocità di lavoro della trave arriva a 70 m/min. 
Nelle fasi di rallentamento della traslazione della trave, grazie all’impiego di “azionamenti a recupero di energia”, si genera un riversamento in rete dell’energia elettrica generata dalla frenata, con conseguente risparmio energetico.
 
Levibreton KFG 4600: VICINA ALLA PERFEZIONE
 La Levibreton KFG 4600 è stata progettata unendo l’esperienza di più di 1.300 macchine lucidatrici della serie levibreton vendute nel mondo, con le più moderne tecniche di progettazione.
 
Quality Function Deployment - QFD
La nuova
Levibreton KFG 4600 è nata dai bisogni dei Clienti, da ciò che i Clienti si aspettano da una macchina ideale.
 
Calcolo ad elementi finiti - FEM
Tutte le parti critiche della macchina sono state  verificate con sistema di calcolo ad elementi finiti.
Failure Mode and Effect Analysis - FMEA 
Un’attenzione assoluta è stata prestata per individuare preventivamente tutte le potenziali difettosità/criticità che possono verificarsi durante il ciclo di vita della macchina, identificando e apportando le opportune azioni correttive.
 
La struttura portante 
La struttura portante è realizzata come un monoblocco in acciaio elettrosaldato indeformabile, dotato di 12 robuste gambe di appoggio. La superficie sulla quale scorre il nastro trasportatore è in acciaio di grosso spessore fresato in una unica soluzione per assicurare la perfetta planarità. Il nastro trasportatore è azionato da motore Brushless per il miglior controllo della velocità.

I ponti di scorrimento della trave
La trave alle estremità è fissata a due spalle scorrevoli su robusti ponti in fusione di ghisa, nei quali sono alloggiate le piste di scorrimento temprate e rettificate di grosso spessore con pattini a rulli di grande diametro in bagno d’olio,

e un micro pignone antimigrazione.
Gli scorrimenti sono protetti da carter a labirinto in acciaio inox.
 
La rilevazione del profilo edello spessore delle lastre 
Un lettore a barriera fotoelettrica rileva la forma delle lastre, con risoluzione di 10x10 mm, mentre un sensore sonar ne rileva lo spessore. Il sistema consente di processare anche lastre con superficie lucida (come lastre già lucidate o resinate). Il sistema comanda l’intervento automatico delle teste, l’autoadeguamento della corsa della trave alla larghezza delle lastre, ed il posizionamento automatico delle barriere antispruzzo / fonoassorbenti frontali ai mandrini, in funzione dello spessore delle lastre.
 
Il sistema idrico
L’adduzione idrica alle teste avviene tramite una tubazione comune di grosso diametro in PVC, rigidamente fissata posteriormente ai mandrini e collegata ai mandrini stessi a mezzo di tubi flessibili in gomma. 
Un ingegnoso sistema devia l’acqua all’esterno del corpo mandrino in caso di sovralimentazione o di otturazione dei condotti per evitare così che l’acqua in eccesso possa andare a contatto con gli organi interni del corpo mandrino.
 
Il controllo automatico del consumo degli abrasivi
Il sistema esegue il controllo continuo del consumo di abrasivo di ogni singola testa, e invia messaggi video e di preallarme prima dell’esaurimento completo dell’utensile. Garantisce inoltre il sollevamento minimo delle teste all’entrata/uscita delle lastre, e la successiva loro rapida discesa, consentendo così una migliore lucidatura dei bordi e una maggiore velocità di lavoro.
 
L’impianto elettrico/elettronico 
L’impianto elettrico/elettronico è cablato con la tecnica “bus di campo” che attraverso un  unico cavo porta tutti i segnali dal PC alle varie centraline poste a bordo macchina, con trasmissione digitale dei segnali. La trasmissione dei segnali è sicura e l’individuazione di eventuali guasti è molto semplificata. Il collegamento elettrico tra la parte fissa della macchina e la trave mobile è realizzato mediante un sistema a guaine parallele, garanzia di sicurezza e di lunga durata dei cavi. Tutte le apparecchiature elettriche/elettroniche compreso il PC sono di primari produttori mondiali, per cui l’utilizzatore è libero di ottenere assistenza tecnica e ricambi anche direttamente dal produttore praticamente in ogni parte del mondo.
 
La lubrificazione automatica centralizzata
 Un sistema centralizzato composto essenzialmente da un serbatoio per il grasso, una pompa con doppio sistema di filtraggio micrometrico, distributori progressivi e tubazioni per alta pressione provvede alla lubrificazione automatica dei mandrini e dei punti rilevanti delle parti in movimento della macchina. Sensori di pressione segnalano anomalie al sistema per una facile individuazione di eventuali intasamenti nel circuito. 

La pulizia delle lastre 
Una barriera in gomma in uscita provvede a rimuovere l’acqua dalla superficie delle lastre. Un mandrino solidale alla trave a comando pneumatico, dotato di spazzola , provvede alla pulizia delle lastre dopo la lucidatura intervenendo automaticamente al passaggio di ogni lastra.
 
Le protezioni antinfortunistiche fonoassorbenti 
In posizione alta ergonomica e sicura, in corrispondenza di ogni singolo mandrino si trova il regolatore della pressione di lavoro, visualizzata su manometro analogico (a richiesta opzionali vengono forniti i selettori manuali di sollevamento/abbassamento per ogni singola testa).
I pannelli frontali scorrevoli di protezione antinfortunistica e fonoassorbenti sono realizzati con una struttura sandwich in ABS e poliuretano. Protezioni paraspruzzi fonoassorbenti con struttura sandwich in acciaio inox sono installate sulla trave davanti alle teste a “livello” della lastra, ed hanno posizionamento verticale motorizzato automatico per adattarsi allo spessore delle lastre e sollevarsi per il cambio abrasivo.

La gestione e programmazione
Il video touch-screen a colori ed il software di lavorazione evoluto user friendly, consentono di gestire le principali funzioni di lavorazione, fra le quali: 
• possibilità di memorizzare (e richiamare) diversi programmi di lavoro per i vari tipi di materiale
• velocità nastro e sincronismo di tutta la linea compresi caricatori e rulliere di collegamento
• movimento trave (velocità, programmazione personalizzata delle rampe di accelerazione e decelerazione)
• correzione dello slittamento all’indietro sul nastro antisdrucciolo di lastre incurvate mal segate, per la singola lastra o per il pacco lastre
• controllo continuo automatico del consumo di abrasivo di ogni singola testa, con messaggi video e preallarme prima dell’esaurimento completo dell’utensile
• possibilità di “escludere” tutte, alcune o una sola lastra in lavoro, oppure anche solo parte di una lastra (testa, coda, angolo) in lavoro.
 
La telediagnosi 
La Levibreton KFG 4600 è equipaggiata con software evoluto di tele assistenza (previa connessione con Breton via internet) che consente la diagnosi a distanza degli eventuali inconvenienti tecnici evitando l’inter-vento dell’assistenza tecnica in loco con conseguente risparmio di costi e tempi per l’utilizzatore.


Le statistiche
Il PC consente di raccogliere ed organizzare i dati di produzione e di consumo, come ad esempio:
• statistiche di produzione (metri quadrati prodotti parziali, per commessa, per turno, progressivi, totali)
• statistiche di consumo (metri quadrati prodotti con l’utensile in lavoro, metri quadrati prodotti con l’ultimo utensile sostituito …)
• indice di disponibilità della macchina (tempo macchina accesa, tempo macchina in lavoro, tempo macchina in allarme …)
• statistiche degli allarmi intervenuti
• programmazione della manutenzione con allarme in video alla scadenza degli intervalli di manutenzione preventiva.

Dimensioni macchina

Dati tecnici
Cosa aspettate a chiedere un preventivo?
Scrivete a mail@breton.it e vi risponderemo in poco tempo.
E' tutto per oggi.
By-by
Sergio Prior

mercoledì 3 luglio 2013

Levibreton KFG 3600, linee ad alta produzione per la lucidatura di lastre di marmo

Levibreton KFG 3600 è stato un progetto di assoluto successo industriale, sia per la Breton che l’ha prodotta, che per i clienti che l’hanno acquistata.

La NUOVA lucidatrice lastre marmo Levibreton KFG 3600, che coniuga idee innovative con soluzioni già sperimentate, è l’evoluzione della famosa KFG 3000, testata in molteplici esemplari in ogni parte del mondo dove si lavora il marmo.
LEVIBRETON KFG 3600: Una filosofia produttiva
Le linee di lucidatura per marmo Levibreton KFG 3600 rappresentano oggi la risposta più valida ed avanzata per le aziende che richiedono altissime produzioni associate a bassi costi di trasformazione. 
Breton sviluppò per prima le macchine per la lucidatura in continuo delle lastre di marmo, rivoluzionando il settore, ed oggi grazie alla sua ineguagliabile e pluriennale esperienza, concetti quali automazione, produttività, semplicità d’uso e di manutenzione, bassi costi di esercizio sono assolutamente famigliari per la Breton, che ha saputo trasferirli con maestria nella superlativa Levibreton KFG 3600.
LEVIBRETON KFG
UN SUCCESSO MONDIALE CHE DURA DA 30 ANNI
La storia continua con la nuova lucidalastre per marmo Levibreton KFG 3600
I gruppi leviganti lucidanti
In lega di alluminio sono frutto di un nuovo disegno che ha consentito di contenere il peso e di aumentare la rigidità. 
Il sistema di salita/discesa è perfettamente equilibrato, realizzato con una coppia di pistoni con steli interni protetti.  
I piatti porta abrasivi si sollevano e si abbassano in frazioni di secondo, con sollevamento sempre minimo rispetto la superficie della lastra, consentendo così di lucidarne meglio i bordi e una maggiore velocità di lavoro.  
I manometri analogici che visualizzano la pressione dei singoli piatti porta abrasivi, e i regolatori manuali della pressione sono posizionati in corrispondenza ad ogni mandrino sul fronte macchina, sopra le porte scorrevoli.
I piatti speciali Breton 
Ogni mandrino della lucidatrice è dotato dello speciale piatto por abrasivi Breton ad alto rendimento, dal diametro di 550 mm, a 9 abrasivi, che assicura elevata capacità di asportazione e stabilità di lavoro per una lucidatura perfetta ed uniforme fino ai bordi del materiale.
Gli speciali piatti Breton sono dotati di un esclusivo sistema di ammortizzatori unidirezionali che assicurano la giusta elasticità e un’omogenea ed ottimale pressione di lavoro. Oltre ad una lucidatura impareggiabile ne deriva anche un minor consumo di abrasivi.

La trave
La trave in acciaio elettrosaldato ha uno speciale disegno a profilo rettangolare chiuso per contenere il peso e conferire elevata rigidità. Il complesso trave/mandrini risulta così più leggero e molto più dinamico e consente di ottenere rampe di accelerazione/decelerazione rapide, ed una velocità di traslazione fino a 70 m/min.

La motorizzazione della trave
La trave è azionata da due motori Brushless fissati alle estremità della stessa, sincronizzati meccanicamente
per assicurare un’alta dinamica di movimento senza stressare gli organi meccanici. La trasmissione del moto avviene a mezzo di pignone/cremagliera, il sistema più efficiente, semplice ed affidabile. 
La velocità di lavoro della trave arriva a 70m/min
Nelle fasi di rallentamento della traslazione della trave, grazie all’impiego di “azionamenti a recupero di energia”, si genera un riversamento in rete dell’energia, con conseguente risparmio energetico.

La struttura portante ed il bancale
La struttura portante della lucidatrice Levibreton KFG 3600 è realizzata come un monoblocco in acciaio elettrosaldato indeformabile, dotato di 12 robuste gambe di appoggio. La superficie sulla quale scorre il nastro trasportatore è in acciaio di grosso spessore fresato in una unica soluzione per assicurare la perfetta planarità.
Il nastro trasportatore è azionato da motore Brushless per assicurare il miglior controllo della velocità di avanzamento.
I ponti di scorrimento della trave
La trave è fissata a due spalle scorrevoli lungo robusti ponti in fusione di ghisa, nei quali sono alloggiate piste di scorrimento temprate e rettificate di grosso spessore con pattini a rulli di grosso diametro in bagno d’olio, e micro pignone antimigrazione. Gli scorrimenti sono protetti da carter a labirinto in acciaio inox.
La rilevazione del profilo e dello spessore delle lastre
Un lettore a barriera fotoelettrica rileva la forma delle lastre, con risoluzione di 10x10 mm, e un rilevatore sonar ne rileva lo spessore. Il sistema consente di rilevare senza fallo anche lastre con superficie lucida (come lastre già lucidate o resinate). Il sistema garantisce l’intervento automatico delle teste, l’autoadeguamento della corsa della trave alla larghezza delle lastre, ed il posizionamento automatico delle barriere antispruzzo / fonoassorbenti frontali in funzione dello spessore delle lastre.
Il sistema idraulico
L’adduzione dell’acqua dalla tubazione principale alle lastre passa verticalmente in asse all’interno dell’albero del mandrino. Con questo sistema, quando la macchina viene fermata, tutta l’acqua all’interno delle tubazioni defluisce automaticamente per gravità evitando così ogni stagnazione con conseguente formazione di residui solidi all’interno dei condotti.

Il controllo automatico del consumo degli abrasivi
Il sistema esegue il controllo continuo del consumo di abrasivo di ogni singola testa, e invia messaggi video e di preallarme prima dell’esaurimento completo dell’utensile. Garantisce inoltre il sollevamento minimo dei piatti porta abrasivi all’entrata/uscita delle lastre, e la successiva loro rapida discesa, consentendo così una migliore lucidatura dei bordi e una maggiore velocità di lavoro. L’adduzione idrica ai piatti porta abrasivi avviene tramite una tubazione centrale comune in PVC, di grosso diametro, posta superiormente ai mandrini.
L’impianto elettrico/elettronico
L’impianto elettrico/elettronico è cablato con la tecnica “bus di campo” che attraverso un unico cavo porta tutti i segnali dal PC alle varie centraline poste a bordo macchina, con trasmissione digitale dei segnali.
La trasmissione dei segnali è sicura e l’individuazione di eventuali guasti è molto semplificata.
Il collegamento elettrico tra la parte fissa della macchina e la trave mobile è realizzato mediante un sistema a guaine parallele, garanzia di sicurezza e di lunga durata dei cavi.
Tutte le apparecchiature elettriche/elettroniche compreso il PC a bordo macchina sono di tipo commerciale, di primari produttori mondiali, così da agevolare l’assistenza tecnica e la reperibilità di i ricambi praticamente ovunque nel mondo.
La lubrificazione automatica centralizzata
Un sistema centralizzato composto da un serbatoio per il grasso, pompa a comando elettrico, distributori progressivi e tubazioni flessibili ad alta pressione provvede alla lubrificazione automatica dei mandrini e dei punti rilevanti delle parti in movimento della macchina. I distributori master sono dotati di indicatori di sovrappressione per una facile individuazione di eventuali intasamenti.
La pulizia delle lastre
Sulla lucidatrice una barriera in gomma in uscita provvede a rimuovere l’acqua dalla superficie delle lastre. Un mandrino solidale alla trave a comando pneumatico, dotato di spazzola, provvede alla pulizia delle lastre dopo la lucidatura intervenendo automaticamente al passaggio di ogni lastra.
Le protezioni, ergonomia e ogni parametro sotto controllo
In posizione alta ergonomica e sicura, lontano dall’acqua e dall’umidità, in corrispondenza di ogni singolo mandrino, trova posizione un pannello con visualizzatore analogico della pressione, regolatore manuale della pressione e selettore di sollevamento/abbassamento del piatto porta abrasivi. Completa il pannello il selettore di sollevamento/ abbassamento del piatto porta abrasivi. Pannelli frontali di protezione antinfortunistica scorrevoli lateralmente, fonoassorbenti, realizzati con una struttura sandwich in ABS e poliuretano, robustissima ed inattaccabile da acqua e residui delle lavorazioni. Protezioni paraspruzzi fonoassorbenti con struttura sandwich in acciaio inox sono installate sulla trave davanti ai piatti porta abrasivi a “livello” della lastra, ed hanno posizionamento verticale motorizzato automatico per adattarsi allo spessore delle lastre e aprirsi per il cambio abrasivo.
La gestione e programmazione
Dotata di video touch-screen a colori e software di lavorazione evoluto e user friendly, consente di gestire
le principali funzioni di lavorazione, fra le quali:
• possibilità di memorizzare (e richiamare) diversi programmi di lavoro per i vari tipi di materiale;
• velocità nastro e sincronismo di tutta la linea compresi caricatori e rulliere di collegamento;
• movimento trave (velocità, programmazione personalizzata delle rampe di accelerazione e decelerazione);
• pressione di lavoro dei singoli piatti porta abrasivi;
• interpolazione della pressione di lavoro dei singoli piatti porta abrasivi con la posizione puntuale della trave grazie alle valvole proporzionali di serie;
• correzione dello slittamento all’indietro sul nastro antisdrucciolo di lastre incurvate mal segate, per la singola lastra o per il pacco lastre;
• controllo continuo automatico del consumo di abrasivo di ogni singolo piatto porta abrasivi, con messaggi video e preallarme prima dell’esaurimento completo dell’utensile;
• possibilità di “escludere” tutte, alcune o una sola lastra in lavoro, oppure anche solo parte di una lastra (testa, coda, angolo) in lavoro.
La telediagnosi
La Levibreton KFG 3600 è equipaggiata con software evoluto di assistenza per la connessione con Breton via internet facilitando così una diagnosi a distanza degli  eventuali inconvenienti tecnici con conseguente riduzione dei tempi per la loro eliminazione.
Le statistiche
Il PC consente inoltre di raccogliere ed organizzare un insieme di dati statistici sulla produzione e sui consumi, come ad esempio:
• statistiche di produzione su periodi parziali, o per commessa, per turno, progressive, totali (tempo
macchina accesa, in lavoro, in allarme, metri quadrati lavorati…);
• statistiche di consumo utensili ( per singolo piatto porta abrasivi, metri quadrati prodotti in un dato periodo con l’utensile  in lavoro, metri quadrati prodotti con l’ultimo  utensile sostituito…);
• diagnostica dello stato macchina, con descrizione a video degli allarmi intervenuti;
• programmazione della manutenzione con allarme in video alla scadenza degli intervalli di manutenzione
preventiva;
• archivio delle lastre lavorate (così come rilevate dal lettore ottico in entrata della macchina).
Per ulteriori INFO riguardo la lucidatrice per lastre di marmo Levibreton KFG 3600 scrivete a mail@breton.it.
By-by
Sergio Prior

martedì 12 giugno 2012

Il «tarolo» non fa più paura col super macchinario Breton

Il «tarolo» non fa più paura col super macchinario Maxi investimento SAGEVAN: oggi Michelangelo non avrebbe stuccato il bianco del David
CONTRO LA CRISI IL DIFETTO DEL MARMO CORRETTO DA UNA LUCIDATRICE BRETON AUTOMATIZZATA
di GUIDO BACCICALUPI
I “TAROLI”, le venature del marmo che fecero tanto ammattire anche Michelangelo che dovette stuccare con malta di calce il blocco da cui ricavò poi il David, non fanno più paura e un super macchinario ha risolto un problema sovente delle nostre cave. 
E’ la SAGEVAN di Gemignani e Vanelli, uno delle aziende più importanti del comprensorio, a compiere un deciso salto di qualità investendo su un “gioiello” della Breton che oltre a permettere di raddoppiare la produzione, alza il livello qualitativo delle lastre utilizzate per rivestimenti e nell’architettura. 

Il macchinario, del valore di circa due milioni, è stato inaugurato venerdì sera nel nuovo insediamento industriale della SAGEVAN, nell’area Asi (ex Coke) di viale Zaccagna, alla presenza del sindaco Angelo Zubbani (“una bella ventata di ottimismo in tempi difficili”: ha detto), del vice sindaco Andrea Vannucci, del presidente degli Industriali Giuseppe Baccioli e dell’assessore provinciale alle attività produttive Paolo Baldini

Uno stabilimento tirato a lucido dove giganteggia questo “capolavoro” dell’ingegneria e che è completamente automatizzato con l’operatore che segue il procedimento di resinatura, lucidatura attraverso una consolle. Come un dj sulla tolda di una discoteca. E anche la sicurezza ha fatto un ulteriore passo in avanti: quando le lastre sono in trattamento nessuno puù avvicinarsi e una fotocellula segnala eventuali intrusioni facendo interrompere il meccanismo. 

“Siamo andati un po’ controcorrente— spiega l’architetto Egidio Marino, tra i titolari dell’azienda — e in un momento di grave crisi abbiano investito tante risorse su un macchinario che risolve uno dei principali problemi delle lastre, vale a dire il cosiddetto tarolo, una piccola cavità che rende il materiale meno appettibile perché la venatura se non trattata adeguatamente col tempo assorbe la polvere annerendo la superficie. Il macchinario utilizza una tecnologia sofisticata basata anche su un sistema di catalizzazione con forni ultravioletti. Si applica una pellicola protettiva sulla superficie dove esistono i taroli e la lucidatura riporta la lastra alla perfezione”. 

LA SAGEVAN, che occupa una trentina di lavoratori, fa filiera, escava e trasforma il marmo di Calocara: “E i clienti devono venire qui a vedere i prodotti — aggiunge l’architetto Marino — consentendoci una valorizzazione migliore del prodotto locale. Abbiamo realizzato un sistema digitale per produrre le fotografie in alta definizione dei nostri materiali”. “Abbiamo appena concluso la fornitura di lastre di Bianco per realizzare i rivestimenti di un grattacielo a Central Park nel cuore di New York. Grazie all’architettura, i nostri marmi sono sempre più richiesti — sottolinea Manrico Gemignani, tra i soci dell’azienda — però bisogna offrire un prodotto di grande qualità”. Il nuovo macchinario permette una produzione di 1000 metri quadrati di lastre al giorno













La serata si è conclusa con un elegante party in segheria alla presenza di tutti i lavoratori che hanno apprezzato il servizio di catering presentato con la consueta professionalità dall’ad della Carrarese Andrea Borghini.La SAGEVAN
Fa filiera ed estrae alla Cava CalocaraLa SAGEVAN è specializzata nella produzione di lastre ottenute dai tipici marmi bianchi e “colorati” della Cava Calocara A-102: marmi con alto pregio ornamentale come lo Statuario Venato, il Calacatta, il Paonazzo e Paonazzetto insieme ai marmi con ottime qualità tecnico-estetiche quali lo Statuarietto, il Venatino, il Bardiglio e i Bianchi di Carrara.— CARRARA — 
Scritto da La nazione Massa Carrara  
Domenica 10 Giugno 2012